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Thomas, l’olandese errante

By 21 maggio 2012DIARIO

Durante una deliziosa vacanza parigina abbiamo incontrato di nuovo con grande piacere Thomas Gravemaker, uno dei protagonisti del nostro evento Letterpress Workers. Durante le giornate al Sacchi Thomas ha sfoderato tutta la sua esperienza tipografica dispensando consigli e “svelando” pratiche soluzioni che migliorano la resa della stampa, ottimizzando l’uso di tecniche e materiali.
Con queste premesse è ovvio che la curiosità riguardo l’attività di stampa del nostro “Olandese Errante” – capirete presto il perchè di questo soprannome – è cresciuta a dismisura e, avendone la possibilità, ci siamo affrettati ad incontrarlo proprio sul finire di aprile (grazie calendario per questo favoloso e lunghissimo ponte…).

Incontriamo Thomas in rue de Beautreills a Parigi, non lontano da place de Bastille, e subito ci sovvengono le parole della Lonely Planet “…la rockstar Jim Morrison, trovato senza vita in un appartamento in rue…” ebbene si: Thomas vive proprio in quello stesso palazzo nel Marais in cui il Re Lucertola si è spento una quarantina di anni fa. Inoltre il suo studio – in cui svolge l’attività di grafico e art director e che condivide con sua moglie,  giornalista con una grande esperienza nei campi dell’architettura e del design – si trova al civico accanto ed è un posto incantevole. Su due livelli, arredato con gusto, sebbene raccolto, rispecchia pienamente l’ordine e l’eleganza dei nostri amici.

Ma torniamo a noi: Thomas ci offre dell’ottimo vino accompagnato da deliziose olive servite su un originale – in tutti i sensi! – vassoio greco e ci invita per una passeggiata verso quello che potremmo definire un piccolo (piccolissimo!) tempio della stampa d’autore: 20 metri quadri all’interno di un complesso di piccole imprese che si occupano di stampa, serigrafia ed altre attività connesse. In questi 20 mq dalla pianta rettangolare, l’ordine domina incontrastato, tutto è al suo posto: strumenti, macchine da stampa (un vandercook 35×50 e un’altra macchina per formati minori perfettamente conservata), cassette di caratteri e carta; senza dimenticare i colori e qualche prezioso gadget per tipofili come la casacca originale della tuta da lavoro Heidelberg.

Thomas si sofferma a mostrarci alcuni suoi stampati molto interessanti ma è il suo “rifugio tipografico” in questo caso a catturare quasi totalmente l’attenzione. Gli spazi minimi gestiti con intelligenza sono una lezione per noi scioperati che con a disposizione 100mq non riusciamo a tenerne in ordine neanche una decina… Tutto è pensato per essere a portata di mano, organizzato per essere utilizzato al volo e la luce domina incontrastata perché chi stampa deve vedere bene cosa sta facendo e se il risultato è all’altezza del proprio impegno e dei propri sforzi.

Ci sono anche delle foto appese ai muri e Thomas si affretta a commentarle, raccontandoci di aver avuto ad Amsterdam, sua città natale, una grande stamperia con molte macchine e diversi collaboratori. Il giovane Thomas decise in seguito di mollare tutto per andare a Londra con la sua amata Christine per poi continuare ad errare –  ecco spiegato il soprannome – attraverso i decenni fermandosi qualche anno a Parigi, qualche anno ad Amsterdam per poi passare di nuovo da Londra e riapprodare infine a Parigi… Qui l’abbiamo incontrato e questo, ci dice Thomas, sarà anche il punto di partenza del loro prossimo e ultimo spostamento per fare definitivamente ritorno nell’amata Amsterdam.

Concluso il tour nel ventre di questa piccola ma fantastica stamperia, Thomas ci riporta verso Bastiglia a piedi: una piacevole passeggiata durante la quale abbiamo chiacchierato alternativamente in inglese, tedesco e francese, esplorando quella Parigi lontana dai percorsi turistici ma molto interessante. Thomas ci ha fatto conoscere la prima casa dell’acqua parigina e il progetto di riqualificazione di una linea ferroviaria dismessa (datato ormai anni ’80) lungo la quale adesso si snoda un percorso pedonale sopraelevato immerso in una sorta di verdissimo giardino botanico – la Promenade Plantée nel XII arrondissement –  che offre una vista di Parigi diversa, attraverso i palazzi e le case dell’edilizia popolare e i nuovi spazi dedicati all’arte e al design.
A cena incontriamo finalmente Christine, la compagna di Thomas, una deliziosa donna scozzese con dolcissimi occhi azzurri, che dietro all’aspetto fragile cela la forza necessaria per essere la degna compagna di uno spirito indomito ed errante come quello di Thomas, attraverso tutto il nordeuropa. Una bellissima coppia che sa raccontare il coraggio sobrio e l’eleganza composta di due professionisti, due persone pacate ma poliedriche da cui c’è un sacco da imparare.
Grazie ancora per il vino e le chiacchiere. È stata una giornata fantastica.

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