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La deriva creativa dell’errore

By 27 settembre 2010DIARIO

Vorrei proporre una piccola riflessione sull’errore e sull’importanza che può ricoprire durante il processo creativo.

Punto di partenza è ovviamente il nostro “Libro degli errori”, risultato dei primi mesi di frenetica attività dell’Officina. Un libricino fatto di prove di stampa, ritagli inediti e sbagli assolutamente imprevedibili.

L’errore ha infatti portato alla produzione di pezzi  unici e irripetibili, frutto da una parte della nostra inesperienza, dall’altra della nostra urgenza di produrre, di sporcarci le mani e di primeggiare nell’arte tipografica. La sperimentazione nuda e cruda (prescindendo dai vincoli teorici un pò deboli in certi casi, ignorati in altri) ci ha permesso di creare quelli che a noi sembrano piccoli capolavori inattesi: stampe di texture, campiture di colore, stropicciature e sovrapposizioni dal fortissimo impatto visivo.

Potremmo dire che questo libretto può essere definito a tutti gli effetti una “Creazione”, termine che nel mondo latino andava a definire la realizzazione ex novo di un’idea o di un oggetto, ma comprendendo in sè anche la parola crescita, anche l’avanzamento e quindi il perfezionamento attraverso l’errore. Un pò la dimostrazione che sbagliando s’impara, attraverso tentativi, cadute ma anche magnifiche scoperte.

Riporto anche un bellissimo esempio di errore creativo in campo letterario, una piccola curiosità: pare che nella Cenerentola di Perrault la scarpina sarebbe dovuta essere di “vaire”, di pelliccia, ma per un errore tipografico sia diventata di “verre”, di vetro. Uno sbaglio meraviglioso che ha permesso a generazioni di donne di sognare, ammaliate da una scarpina che, per fortuna, ha preso le distanze dalla pantofola di pelo della nonna.

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