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Futurebrand – workshop

By 5 giugno 2012DIARIO

19 Maggio 2012, sono le 3 e mezza — sì, di notte — e siamo ancora in officina a stampare un simpaticissimo manifestino (dove qui la simpatia ha un connotato tutto suo), e tra le zaffate di petrolio e la finissima polverina di piombo ci sovviene alla mente che alle 9 abbiamo un incontro/workshop con una quindicina di ragazzi di Futurebrand
“Apperò! vabbè dai andiamo avanti ancora per una mezz’oretta e poi a nanna!” — “Dai!”.

Morale della favola, con delle occhiaie imbarazzanti e una faccia non proprio frizzantissima, alle 9:30 arriviamo in officina che già ci aspettano da un po’ (non ancora tutti i partecipanti a dire il vero) ma i presenti li vedi che si stanno chiedendo “ma sti due senzatetto come ci sono arrivati fin qua da stazione centrale a piedi?” … Superati gli imbarazzi facciamo subito conoscenza e ci facciamo un caffè. Arriva il Balso (il terzo dei Novepunti che quest’oggi insieme a me e al presidentissimo terrà il workshop). Tempo una decina di minuti e siamo tutti belli operativi. Elena, Chiara, Serena, Sara, Fabio, Marta, Stefano, Ilaria, Letizia, Isabela, Giulia, Stefano, Daniele. Quanta bella gente che s’incontra di prima mattina eh! Al gruppone prende parte, a sorpresa, anche Giovanni, un simpatico e attentissimo bimbo, il primo della sua età ad aver mai messo piede in Officina, e che, previdente, si porta con sé anche una pistola calibro 9, che non si sa mai, in mezzo a certa gente… (ecco evitate casomai di dirgli che l’ho appena chiamato bimbo che sennò mi gambizza).

Ma ciancio alle bande! Eccoli, sono tutti lì davanti a noi pronti a sporcarsi le mani e a passare una giornata in Officina.
Si comincia!

Una prima oretta la passiamo a raccontarci un po’, facciamo vedere quanto sono belline e possenti le nostre macchine da stampa… che anche se son lì in un angolo e sembrano vecchie e decrepite, in realtà sono ancora belle, brave e in perfetta forma! =) ci soffermiamo un po’ di più sul tirabozze che presto useremo per la produzione e, tra una domanda e una curiosità, tra uno sbadiglio e un “mamma ho sparato a una formica”, ci accingiamo pian piano a capire come affrontare il progetto. Eh si, perché non è che Futurebrand è passata in Officina giusto per consegnare pasti caldi a due senzatetto che stanno ancora cercando di scusarsi per le loro facce, ma sono qui per realizzare un manifesto con tutti i crismi che la tecnica tipografica richiede. E quindi giù a spiegare come funziona una composizione tipografica, che ci sono gli spazi, le interlinee e i margini, ed è tutta una roba fisica, che tocchi con mano, che se ti dai una mazzata sulle nocche con una riga da 50pt fa male! e che qui si è fuori dalla logica del digitale, e se vuoi fare un kerning di -20pt devi munirti di seghetto (se sei fortunato), che poi te lo tieni per sempre però quel kerning eh! ok quindi niente kerning. Scopriamo nuovi termini alcuni molto buffi tipo “vantaggi”, “tipometro”, “serraforme”, “compositori” ma anche “attento”, “alle”, “mani”, “che”, “poi”, “sennò”, “sono”, “dolori” e altri concetti interessanti sullo stesso filone!


Dopo aver quindi perfettamente assimilato il vocabolario tipografico nel giro di poche decine di minuti, il nostro gruppo comincia a scaldarsi… siamo pronti!
“Bene produciamo un bel posterino!” — “Dai ragazzi, cosa stampiamo? Avete già in mente qualcosa?”
Ecco, vi sconsiglio di fare questo tipo di domande quando avete tutti insieme, lì davanti a voi, 13 creativi e un bimbo con una calibro 9 in mano.

No vabbè scherzo. Abbiamo stampato un super poster!
Ben due passate di stampa (tra cui una sfumatura strafiga che Fabio Novembre ci si fa il completo per la prossima mostra alla Triennale): un grande WE ARE e una texturona di tanti aggettivi che rappresentano ognuno dei partecipanti (chi più chi meno eh! Sia chiaro! Che comunque la legge del più forte vige sempre, anche nella tipografia. E se hai una pistola in mano sei indiscutibilmente il più forte). E per finire abbiamo firmato il tutto con i loghi di 9PT e di Futurebrand. Così giusto per farci un po’ i fighi tutti! =)

E quindi è così che abbiamo sfornato ben 35 copie numerate di “WE ARE (e tutti gli aggettivi)”.
“eehuuu! và che robaaaa!” — “Belliiiissimo!”— “Mamma posso andare a Rugby?” — “eeeeuhhh!”

Ebbene! dopo tanto sudore ognuno si porta a casa il suo poster che ha ideato, progettato e stampato con le proprie mani.
“Bravi tutti!” Veramente. E grazie! Noi ci siamo divertiti! Speriamo che questa esperienza, anche se di qualche ora, sia piaciuta anche a voi e vi sia stata utile, che sia servito a qualcosa arrivare fino a Cesano Boscone non solo per stare al fianco di 2 clochard e far loro compagnia.

“Eh SI SI!! però adesso rimanete ancora un po’ che c’è da pulire la macchina, i rulli, i caratteri… che qui non è che spegnete il computer e tutti a casa eh!”

PS: Una menzione d’onore va a Giovanni che oltre ad essere stato uno dei più attenti e attivi partecipanti al workshop, è riuscito a riportarsi a casa tutte e 10 le dita delle sue manine! =)

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